ESPLORA IL TERRITORIO CON KIND OF BLUE

Al mare: snorkeling e nuoto in acque libere, diving, escursioni in barca, pesca turismo.

Sulla terra: trekking con guide ed esperti ambientali nella penisola
della Maddalena,
sui monti Iblei,
alla necropoli di Pantalica,
nel parco dell'Etna;
tour in bicicletta ed in e-bike, percorsi enogastronomici personalizzati,
degustazioni di specialità tipiche.

In città: tour dei monumenti,
delle botteghe artigiane
e del mercato di Ortigia;
visite del parco e del museo archeologico con guide professioniste.

A casa: lezioni di cucina siciliana: pasta alla Norma, caponata, involtini
e parmigiana di melanzane
senza più segreti.

IN BARCA: AL CASTELLO MANIACE E IN ORTIGIA

L'area marina protetta del Plemmirio

Nata vent’anni fa, studia, valorizza e tutela la biodiversità degli ambienti marini, costieri e terrestri. E promuove la conoscenza del territorio e l’educazione ambientale attraverso attività formative e divulgative.

Abbraccia la penisola della Maddalena, che si estende pochi chilometri a sud della città di Siracusa, appena fuori dal porto grande, il più esteso del Mediterraneo: da punta della Mola a punta Milocca, passando per capo Murro di Porco. Il parco marino, istituito nel 2004, ha una estensione di 2429 ettari, la penisola uno sviluppo costiero di circa 10 Km.

Sono numerosi gli insediamenti ellenici e romani, come i syloi, costruzioni situate all’estremità nord della penisola Maddalena e attualmente sommerse a 2 m di profondità: vasche di forma circolare, usate per stoccare il grano in età greca, convertite in età romana in fornaci per la fabbricazione della calce.

Dal punto di vista geologico, l’area è caratterizzata da una successione mesozoico-miocenica di tipo carbonatico e costituisce la propaggine orientale dei monti Iblei. La flora terrestre è rappresentata da oltre 1500 specie e sottospecie di piante: è il regno della palma nana e in primavera del limonium.

La penisola è il risultato dell’attività tettonica dell’area, che ha permesso la formazione di un piccolo altopiano che dalla quota massima di 54 metri degrada verso mare sia ad oriente che ad occidente, attraverso terrazzi marini di età pleistocenica o da scarpate dovute a bradisismo.

La costa alterna tratti bassi, con piccole linee di spiagge, a tratti alti e frastagliati, con fondali profondi già a breve distanza da terra. L’abrasione marina ha creato diverse grotte: la grotta di capo Meli, la grotta del Gambero e la grotta della Pillirina hanno microambienti di interesse per la speleologia marina.

Alcune, soprattutto nel tratto compreso fra punta Tavernara e capo Murro di Porco, si estendono nell’entroterra lungo antichi piani di frattura, dando luogo in occasione delle mareggiate di grecale o libeccio, ad un particolare effetto idropneumatico causato dal fronte d’onda che entra nelle cavità costiere e genera spettacolari colonne d’acqua.

La fauna è costituita da molluschi, echinodermi, poriferi, crostacei, tunicati, osteitti, condroitti. La flora marina vanta la presenza di licheni, fenerogame marine, alghe azzurre, verdi, brune e rosse. Delle specie rinvenute in questa zona, 93 sono endemiche del Mediterraneo e alcune sono state descritte in questo sito, luogo di particolare rilievo per la biodiversità marina.

Nella zona compresa tra Augusta e capo Passero sono stati avvistati cetacei in diversi periodi dell’anno: la stenella, il tursiope, il grampo (in primavera-estate) e il delfino comune (in estate-autunno), la balenottera (nella zona di Capo Murro di Porco).

un percorso a piedi per tutti

Il sentiero della penisola della Maddalena

Siracusa: dal faro di Capo Murro di porco a Punta della Mola o viceversa

Motivi di interesse: naturalistico, paesaggistico.

Caratteristiche del percorso: sentieri su fondo naturale a cui si accede da strade asfaltate (strada provinciale Capo Murro di Porco; traversa Sant’Agostino); manca la segnaletica.

Lunghezza: km 6 circa.

Ambiente: area prevalentemente rocciosa costituita da calcari miocenici fortemente influenzata da fattori marini (vento, aerosol, salinità). Il bioclima: mediterraneo secco.

Natura: la regina del luogo è la palma nana (Chamaerops humilis). Formazioni cespugliose discontinue si estendono sul suolo sabbioso o ricco di rocce calcaree affioranti: le garighe. Si alternano alla macchia di lentisco, mirto, bosso, spinaporci (Sarcopoterium spinosum) e a varie specie di euphorbia (deindroides e bivonae). In primavera le distese in fiore di Limonium sinuatum (qui ribattezzato syracusanus) sono uno spettacolo di rara bellezza, soprattutto nella zona di Punta Tavernara. Sul versante faunistico, il luogo è un punto di osservazione dei passeriformi migratori. L’area umida delle ex saline (habitat di garzette, aironi, cormorani, gallinelle) è a pochi chilometri di distanza e non è raro avvistare stormi di fenicotteri che volteggiano, soprattutto all’ora del tramonto. Altre specie animali presenti sono: la lucertola siciliana, il coniglio, il discoglosso dipinto (ormai rarissimo per l’abbandono delle gebbie), il biacco o “scursuni”.

Storia e leggenda: E’ il luogo in cui la flotta e i soldati ateniesi si attestarono durante le loro spedizioni. Il toponimo viene dall’esistenza di una chiesetta dedicata a Maria Maddalena. Il nome “pillirina” invece viene da una leggenda pescatori che racconta di un marinaio ed una fanciulla che si incontravano nelle notti di luna piena nella grotta posta in fondo alla cala della Pillirina.

Un territorio sotto tutela: la penisola Maddalena, posta a sud del porto grande di Siracusa, di fronte all’isola di Ortigia, è sottoposta a diverse norme di tutela non solo per la sua bellezza naturalistica e paesaggistica ma anche per l’importanza di testimonianze archeologiche e storiche. Punta della Mola è il sito sul quale ricadono vincoli archeologici relativi ad una necropoli dell’età del bronzo con tracce di un villaggio annesso, ampie latomie (cave estrattive di età greca, da cui proviene la pietra utilizzata per erigere i templi e i monumenti di Siracusa), a testimonianza ulteriore che in quest’area sorgeva l’antico quartiere suburbano del Plemmyrion e fornaci di calce di epoca romano imperiale (evidenziati dagli scavi e dagli studi dell’archeologo Paolo Orsi).

Mezzi pubblici: il bus 123 che parte da via Rubino, nei pressi della stazione ferroviaria, ma non è frequente.

Parcheggi: alla fine della strada provinciale per il faro di Capo Murro di porco, nel piazzale antistante la sbarra che delimita l’acceso alla stradella che conduce al faro. All’inizio della traversa S. Agostino. L’ingresso che conduce a punta della Mola ricade su terreni di proprietà privata. In alternativa si può parcheggiare alla fine di via Capo Passero, dove si trovano le indicazioni dell’area marina: per Punta del gigante, Punta Tavernara, sbocchi al mare n.32 e 33. Questo ingresso consente di raggiungere il sentiero della Maddalena quasi a metà del percorso: andando a sinistra ovvero a nord, si procede per circa 1,5 km e si giunge alla grotta della Pillirina; verso destra ovvero a sud si può proseguire invece in direzione del faro.

L’accesso consente di raggiungere una sorta di plateau roccioso dove si trovano due edifici rurali diroccati. Un punto particolarmente panoramico: vero palcoscenico della natura. Non a caso Alfredo Romano, noto artista siracusano, ha ideato un progetto per questo sito, immaginando un piccolo teatro su semicerchi di muri a secco, che asseconda la morfologia del terreno e ingloba la vegetazione autoctona.

escursioni in bicicletta e/o in e-bike

trekking nel parco dell'Etna

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